Inizio attività: impatti fiscali delle scelte aziendali
Dall'avvio di un'attività di impresa e relative imposte da pagare, alla scelta del regime contabile alla tipologia di forma giuridica.
Tra le valutazioni da fare prima di aprire un’attività, quella relativa al calcolo delle imposte è sicuramente una delle più importanti. Chiedersi quante tasse si dovranno pagare e, quindi, a quale regime fiscale si dovrà sottostare, è il primo passo.
Quali sono i costi per aprire una partita IVA?
Prima di parlare di eventuali tasse, ci sono dei costi fissi che (a prescindere dal regime fiscale in cui si rientra) bisogna considerare se e quando si ha intenzione di aprire una partita IVA.
Questi, di fatto, possono essere distinti in costi di apertura e costi di mantenimento.
Sono:
costi di apertura: quelli antecedenti all’avvio dell’attività, relativi alle pratiche di iscrizione alla Camera di commercio, il pagamento diritti e marche da bollo, nonché il riconoscimento di un onorario al commercialista;
costi di mantenimento: tutte le spese relative alla gestione della posizione, tra cui il versamento di tasse, contributi e imposte che solitamente dipendono dal tipo di attività svolta, il reddito percepito e il tipo di regime fiscale adottato.
Come si procede per il calcolo di imposte e tasse?
Chi è in procinto di aprire una nuova attività, o ha intenzione di farlo, deve sapere che l’ammontare delle tasse da pagare dipende dal tipo di regime fiscale in cui il reddito prodotto rientra.
Nello specifico, si distinguono:
regime fiscale agevolato (cd. “forfettario), destinato alle persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni che nell’anno precedente hanno, contemporaneamente, conseguito ricavi o percepito compensi non superiori a 65.000 euro e sostenuto spese per un importo complessivo non superiore a 20.000 euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori, anche a progetto (comprese le somme erogate sotto forma di utili da partecipazione agli associati con apporto costituito da solo lavoro e quelle corrisposte per le prestazioni di lavoro rese dall’imprenditore o dai suoi familiari);
regime obbligatorio, che si applica a tutte le società di capitali, mentre resta facoltativo per le società di persone e per le ditte individuali che nell’anno precedente non hanno conseguito ricavi superiori a 400.000 euro nel caso di prestazione di servizi o 700.000 euro negli altri casi. Questo regime fiscale, superati i limiti appena indicati, diventa obbligatorio anche per le società di persone, e non più opzionale. Ora, le aliquote IRPEF, IRAP e IVA – che sono le principali imposte di cui tenere conto quando si apre la partita IVA – variano a seconda del regime fiscale applicato al contribuente.
Nel caso del regime ordinario, le aliquote IRPEF sono pari a:
23% per i redditi fino a 15.000 euro;
27% per redditi compresi tra 15.001 euro e 28.000 euro;
38% per redditi compresi tra 28.001 e 55.000 euro;
41% per la fascia di reddito che va da 55.001 e 75.000 euro;
43% per redditi superiori a 75.000 euro.
Ai redditi prodotti invece si applicherà l’IVA pari al 22% e l’IRAP con aliquota variabile a seconda della Regione dove si ha la propria sede legale. Nel caso del regime agevolato, invece, al reddito imponibile si applica un’unica imposta, nella misura del 15%, sostitutiva di quelle ordinariamente previste (imposte sui redditi, addizionali regionale e comunale, IRAP) e che, in presenza di determinati requisiti individuati dall’Agenzia delle Entrate, è ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività.
…e l’INPS?
Alle tasse sul reddito prodotto, sia nel regime fiscale agevolato che in quello ordinario, si vanno aggiungere infine i contributi previdenziali.
All’INPS, in caso di attività commerciale con iscrizione al Registro delle Imprese, va versato un contributo fisso pari a 3.000 euro annui, anche quando i guadagni sono pari a zero. I liberi professionisti, invece, non dovranno versare una quota fissa ma un contributo pari a circa il 27% dei propri guadagni (che non va corrisposto in caso di assenza di guadagni).
Tutto chiaro fin qui?
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