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Strada Prati, 12/3
65124 Pescara
Questo articolo è stato redatto a titolo esemplificativo e per avvicinare i dirigenti delle Associazioni alla gestione della Privacy delle loro associazioni conformemente a quanto previsto dal Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati Reg. UE 679/2016 (GDPR).
Ogni dirigente, dovrà prima di procedere alla stesura di un documento di Policy della Privacy analizzare e identificare quali dati e quali attività del proprio Ente possono essere sottoposte alla gestione privacy e di conseguenza predisporre una Privacy personalizzata della propria Associazione.
Chi tratta i dati personali e quindi anche le associazioni non profit, è tenuto a:
Sono considerati “Dati sensibili”: “i dati personali idonei a rivelare l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l’adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale.”
Nel caso di una associazione, il trattamento dei dati deve essere finalizzato al perseguimento degli scopi statutari: convocazione delle assemblee, comunicazioni su attività sociali, avvisi vari, ecc.
L’informativa sulla gestione dei dati, sull’uso degli stessi e il consenso del socio è bene che siano redatti in forma scritta chiara, univoca e semplice. La cosa più semplice è che le informazioni siano allegate al modulo di adesione, che siano firmate dal socio per autorizzazione e che ne sia rilasciata una seconda copia al socio stesso. Nel caso si tratti di un minore fino a 16 anni i documenti suddetti devono essere firmati per approvazione da entrambi i genitori del minore che ne devono mantenere una copia in loro possesso; infine per i minori da 16 anni fino alla maggiore età i documenti di Policy possono anche essere consegnati all’interessato previa spiegazione e certezza che lo stesso abbia compreso quanto deve sottoscrivere o meglio predisponendo una policy privacy specifica più semplice che deve comunque essere rilasciata in copia al minore.
Per la sottoscrizione on line l’età minima è 16 anni.
L’associazione non può comunicare o diffondere all’esterno i dati dei soci, se non chiedendo preliminarmente esplicito consenso ad ognuno di loro.
Se l’associazione non tratta dati sensibili, ma solo i dati anagrafici dei soci, le disposizioni sono poche e semplici:
Se invece l’associazione gestisce dati sensibili, le cose si complicano perché gli adempimenti cambiano in base alla finalità associativa e alla tipologia dei dati trattati.
Considerate le diverse tipologie associative esistenti e la varietà delle attività svolte dalle associazioni, non è assolutamente possibile includere in questo articolo tutti gli esempi.
Diciamo che le organizzazioni che in genere gestiscono dati sensibili sono quelle:
Se però tali associazioni aderiscono ad un’associazione nazionale sono solitamente agevolate perché alcuni adempimenti vengono svolti direttamente dall’ente nazionale e di solito anche la modulistica di affiliazione contiene tutte le informazioni sulla privacy.
Per la maggior parte delle associazioni Bandistiche, Corali etc. gli adempimenti dovrebbero limitarsi ai primi tre punti in rosso, ma verificate bene le vostre attività perché solo Voi conoscete la Vostra associazione.
Può sembrare difficile, ma in realtà per le associazioni che svolgono solo attività istituzionale le regole sono poche e di buon senso. Basta conoscerle e applicarle.
La situazione si fa più complicata se l’associazione non aderisce ad alcun ente nazionale e/o gestisce dati sensibili, in questo caso è opportuno fare un’analisi dettagliata dell’attività svolta per valutare come mettersi in regola.
Dal punto di vista della privacy gli aspetti più delicati per una associazione sono:
Nel caso vi trovaste in questa situazione dovrete predisporre un documento di policy della privacy che comprenda tutti i punti indicati relazionando chiaramente:
Il mancato rispetto degli adempimenti essenziali evidenziati nonché dei princìpi di base del Regolamento Europeo 679/2016 potrà comportare, previa verifica ed accertamenti della Guardia di Finanza e delle altre Forze dell’ordine (chiamate ad agire per conto dell’Autorità Garante), l’irrogazione di sanzioni amministrative (da 10.000.000 a 20.000.000 di euro o dal 2% al 4% del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente se superiori alle suddette cifre), penali (trattamento illecito di dati personali, comunicazione e diffusione illecita di dati personali oggetto di trattamento su larga scala, acquisizione fraudolenta di dati personali oggetto di trattamento su larga scala, inosservanza dei provvedimenti del Garante) e civili (risarcimento danni per violazione della protezione dei dati).
Se le sanzioni amministrative possono sembrare (non a torto) esorbitanti, è altrettanto condivisibile la necessità di adeguarsi al GDPR non solo per rispettare le previsioni del Regolamento Europeo, ma anche (e soprattutto?) per garantire a tutte le categorie di interessati che hanno a che fare con Associazioni Non Profit, Enti del Terzo Settore e Società Sportive Dilettantistiche la protezione e la riservatezza dei loro dati personali (in un mondo, a volte, dove la “tutela della privacy” sembra essere solo uno slogan).
Come sempre liberi di scegliere come procedere, ma non dite poi che non ve l’avevo detto 😉