Dal 16 gennaio al 5 marzo 2021 entrano in vigore le nuove regole che cercano, ancora una volta, di tamponare l’epidemia da COVID-19 che non accenna a diminuire. A dettare le nuove regole ci pensa il consueto D.P.C.M. pubblicato il 15 gennaio che è stato anticipato appena ieri da un decreto (D.L. n. 2/2021) che, tra le altre cose, ha esteso lo stato di emergenza al 30 aprile 2021. Come anticipato, restano confermate le differenti colorazioni delle regioni a cui corrispondono diversi gradi di rischio epidemiologico e conseguente stretta sulle attività economiche. Vediamo, pertanto, cosa si può fare e cosa no fino al 5 marzo.
Regole generali
Per quanto riguarda le attività economiche, le regole più importanti prevedono:
- la sospensione delle attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e per le attività riabilitative o terapeutiche, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi;
- la chiusura delle sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente, nonché dei teatri, sale da concerto, sale cinematografiche, discoteche e sale da ballo;
- la sospensione di convegni, congressi e altri eventi, ad eccezione di quelli che si svolgono con modalità a distanza;
- la riapertura di musei e altri istituti e luoghi della cultura, dal lunedì al venerdì, con esclusione dei giorni festivi, a condizione che detti istituti e luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori (più o meno di 100.000 l’anno), garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;
- l’apertura delle attività commerciali al dettaglio, salvo le restrizioni variabili a seconda del rischio epidemiologico, a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni;
- la chiusura, nelle giornate festive e prefestive, degli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie;
- l’apertura dei servizi alla persona (parrucchieri, estetisti, ecc.), nel rispetto dei protocolli approvati;
- la chiusura degli impianti nei comprensori sciistici.
Una parentesi va aperta per le attività di ristorazione. Infatti ci sono tante conferme ma anche alcune importanti novità. Tra le prime si segnalano le seguenti:
- l’esercizio delle attività di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) dalle ore 5:00 fino alle ore 18:00 con consumo al tavolo consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi;
- dopo le ore 18:00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico; resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati;
- resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22:00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.
Sull’asporto, però, c’è una importante novità: per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici ATECO 56.3 (Bar e altri esercizi simili senza cucina) e 47.25 (Commercio al dettaglio di bevande in esercizi specializzati) l’asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18:00.
Regioni classificate a rischio arancione
Nelle Regioni o territori classificate a rischio arancione, rispetto a quanto detto sopra è previsto:
- la chiusura dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura;
- la sospensione delle attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale.
Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22:00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze, fermo restando, anche in questo caso il limite sopra indicato delle ore 18:00 per l’asporto per bar e esercizi di vendita di bevande.
Regioni classificate a rischio rosso
Per le zone rosse, infine, le differenze rispetto a quanto detto fin qui riguardano i seguenti aspetti:
- sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici;
- sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità appositamente individuate (allegato 23), sia negli esercizi di vicinato sia nelle medie e grandi strutture di vendita, anche ricompresi nei centri commerciali, purché sia consentito l’accesso alle sole predette attività e ferme restando le chiusure nei giorni festivi e prefestivi;
- sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22:00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze, fermo restando, anche in questo caso il limite sopra indicato delle ore 18:00 per l’asporto per bar e esercizi di vendita di bevande.
- restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie;
- restano aperte le attività di parrucchieri e barbieri oltre che lavanderie e pompe funebri, mentre sono sospese le attività dei centri estetici.